Cerca nel blog

giovedì 21 giugno 2012

Il Comunicatore Italiano: riforma elettorale e web reputation per ridare coerenza e consapevolezza

Il Web è caldissimo: interattività, immediatezza, chat, youtube, social network, community. Dal Matterallum al Porcellum, riforma elettorale e web reputation per ridare coerenza a consenso e consapevolezza. Gian Guido Folloni, Presidente ISIAMED sul think-tank blog Il Comunicatore Italiano.



Ah, La legge elettorale! Come l’Araba fenice, la riforma, annunciata da sei anni, “che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa”. Scherzi a parte, il tormentone della legge elettorale perseguita le nostre istituzioni fin dall’antico Mattarellum.
Fu varato per fronteggiare il primo terremoto politico, quello del 1994, e mettere comunque in salvo –fu inventato allora il “listino” – una quota di classe dirigente, ma si rivelò poco efficace sia sul fronte della governabilità sia su quello, meno nobile, della tutela dei leader in zona bocciatura.

Da allora siamo andati di male in peggio. L’ultima “riforma” ci ha dotato del Porcellum. Il termine lo coniò l’onorevole Calderoli, forse con nella testa il porco che avrebbe voluto portare al guinzaglio sui terreni destinati alla costruzione di una moschea. In ogni caso è definizione appropriata, perché fu subito bollata come la stortura cui porre prontamente rimedio. Invece siamo ancora lì. La lista bloccata toglie ai cittadini ogni voce in materia di formazione della classe politica. Induce l’onorevole servilismo verso i capi partito, che possono, di fatto, nominare quelli che invece dovrebbero essere eletti. E’ poi il Porcellum che ha portato in Parlamento autisti, famigli, segretari, portaborse e – qualcuno semplifica – nani e ballerine.
Con il Porcellum è tornato alla ribalta un antico dilemma delle società a democrazia elettiva. Se c’è consenso c’è anche consapevolezza? Questione antica, anzi antichissima. Erano consapevoli i cittadini di Gerusalemme che gridavano: “Libera Barabba”? La folla è poco razionale e come diceva Hertzl: “Con una bandiera si può portare la gente dove si vuole”. Anche l’urna del voto democratico è sempre stata custode di questo interrogativo. Il referendum che abolì le preferenze si fondò sul fatto che con i giochi di partito e di corrente in auge allora l’elettore entrava in cabina, scriveva i nomi cui dava consenso, ma spesso non aveva consapevolezza alcuna di chi fosse colui che aveva indicato come suo rappresentante. Il Porcellum ha portato questa dicotomia alla massima potenza. Si vota la lista a scatola chiusa. Tutto consenso, zero consapevolezza.
In teoria, democrazia sarebbe: consenso più consapevolezza. Ma a complicare l’assioma sono entrati in gioco gli strumenti stessi del consenso che da interpersonale è divenuto, per forza di cose nelle società complesse, mediatico. Uno studio – oggi datato ma sempre illuminante – è quello di Neil Postman. Nel suo saggio “Divertirsi da morire” egli analizzava le campagne elettorali per l’elezione del Presidente degli Stati Uniti d’America. La ricerca del massmediologo americano arrivò alla conclusione che l’avvento della televisione ha si potenziato i meccanismi del consenso, ma ha contemporaneamente ridotto la consapevolezza dell’elettore americano medio.
In sostanza: talk show, intrattenimento, dibattiti, spot elettorali sono potenti macchine di consenso ma in quanto a consapevolezza sono cattivi strumenti. Proprio nel 1994, intervenendo in aula durante il voto di fiducia al Senato della Repubblica invitai l’onorevole Berlusconi – lui mogul televisivo arrivato con grande consenso mediatico alla politica – a riflettere su questo dilemma. Non se ne curò allora e nemmeno in seguito. Ma non è stato il solo.
Dopo diciotto anni di Mattarellum, Porcellum e di Porta a Porta, di cosa pensano i cittadini italiani dei parlamentari (che peraltro sono l’esito di un loro consenso espresso) non parlo. Nessuna meraviglia, invece, se Fareed Zakaria, direttore di Newsweek international, scriverà poi (“Democrazia senza libertà”) che gli elettori americani hanno poca stima dei loro rappresentanti al Congresso. Apprezzano di più la Corte Suprema, non elettiva, dei rappresentanti istituzionali – presidente incluso – da loro votati.
Come stanno consenso e consapevolezza al tempo del Web, degli smartphone e dei tablet? Postman faceva i suoi studi con la Tv a tubo catodico. Mediaticamente la Tv di Postman è uno strumento freddo. Strumento più caldo erano i giornali con i quali egli la confrontava. Il Web è caldissimo: interattività, immediatezza, chat, youtube, social network, community.
Riforma elettorale e web reputation possono ridare coerenza a consenso e consapevolezza. Ma bisogna farla ed è necessario crederci. Chissà se qualcuno (e chi?) ci pensa.

FONTE: Il Comunicatore Italiano

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *