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venerdì 26 maggio 2006

Delega ambientale: ipotesi di "blocco" del Ministro Pecoraro Scanio. E adesso che succede?

Delega ambientale: ipotesi di "blocco" del Ministro Pecoraro Scanio.
E adesso che succede?

di Paola Ficco

Roma, 26 maggio 2006. E adesso che succede? È questa la domanda che l'Italia delle imprese e
della P.a. si pone a fronte delle intenzioni del nuovo Ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, di "cancellare le norme varate con la delega ambientale, o almeno sterilizzarne gli effetti in attesa di una riforma radicale" (si veda "Il Sole 24 Ore" di oggi).
Sotto il profilo tecnico, la valenza della domanda che ci si pone è tutt'altro che banale e ancor meno banale è la risposta; infatti, l'eventuale provvedimento (verosimilmente un decreto legge) sarebbe tutt'altro che semplice, poiché le norme introdotte con il Dlgs 152/2006 hanno abrogato (quasi tutte) le discipline precedentemente in vigore. Inoltre, sono stati già emanati molti provvedimenti di attuazione. Proprio oggi, ad esempio, entra in vigore il nuovo regolamento sui registri di carico e scarico dei rifiuti. Le parti in discussione sono: rifiuti, danno ambientale, Vas e (sembra) gestione delle risorse idriche.
Sempre su "Il Sole 24 Ore" di oggi, si legge dello stupore dell'ex Ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, secondo il quale la monovra "dal punto di vista legislativo (...) è incomprensibile: non si possono far tornare in vigore norme che non ci sono più. Oltretutto la delega recepisce ben otto direttive europee. Non capisco come si potrebbe fare". Con riguardo alla "reviviscenza" di norme abrogate, il problema non si pone, né sotto il profilo tecnico, né sotto il profilo della opportunità (il Dlgs 152/2006 è in vigore solo da un mese).

(... segue su http://www.reteambiente.it/ra/editoriale.htm )

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