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giovedì 25 giugno 2009

MAURIZIO VALENZI : IL POLITICO E L'AMMINISTRATORE

 

E' MORTO MAURIZIO VALENZI, UN GRANDE PROTAGONISTA DELLA POLITICA A NAPOLI.

di Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco


E ' morto ieri sera, nella sua casa napoletana, assistito dalla sua famiglia Maurizio Valenzi, stimato ed amato sindaco di Napoli; avrebbe compiuto 100 anni nel prossimo Novembre.

Si era tornato a parlare di lui pochi giorni fa, il 13 Giugno, perché in Prefettura ed alla presenza del Capo dello Stato, era stata presentata la Fondazione a lui intitolata e fortemente voluta dai figli Marco e Lucia.

Con Maurizio Valenzi scompare un intellettuale ed un artista che, consapevole dei drammi che sconvolgevano l'Europa della sua giovinezza, accantonò la ricerca artistica per dedicarsi alla politica; scegliendo il comunismo, che gli appariva come l'unica strada da percorrere per raggiungere obbiettivi di libertà, democrazia e giustizia sociale.

Maurizio Valenzi naque a Tunisi il 16 Novembre del 1909, la sua famiglia era di origini livornesi, di religione ebraica, che si era stabilita in Tunisia da molte generazioni.

Giovanissimo, dimostra una grande capacità artistica e si dedica con passione allo studio della pittura . A 21 anni sarà a Roma, dove dal 1930 al 1931 avrà uno studio insieme con l'amico Antonio Corpora. Tra il 1935 e il 1936 aderisce, insieme ad un gruppo di giovani italiani, al Partito Comunista Tunisino. Con l'amico Loris Gallico redigerà il settimanale "L'Italiano di Tunisi". Nel 1937, all'epoca del governo del Fronte Popolare, è a Parigi per collegare il gruppo dei comunisti tunisini al Centro Estero del PCI. Nei giorni intensi e particolari di quella indimenticabile stagione parigina, dove la libertà di agire e di pensare facevano sperare in un mondo migliore, Maurizio incontrerà tanti italiani esuli, con i quali manterrà rapporti per tutta la sua vita. Tra questi Giorgio Amendola. A Parigi lavorerà nella redazione della "Voce degli Italiani" diretta da Giuseppe Di Vittorio. Finita l'esperienza parigina, Valenzi torna a Tunisi dove verrà raggiunto nel 1939 da Giorgio Amendola e Velio Spano. Nel dicembre del 1939 si sposerà con Litza Cittanova, il grande amore della sua vita e sua compagna nella lotta antifascista. Nel gennaio 1941 nascerà il figlio Marco. Nel novembre dello stesso anno, verrà arrestato, subirà maltrattamenti e torture, addirittura con l'elettricità, ma resisterà agli interrogatori, salvando la sua vita e quella dei suoi compagni. Verrà condannato all'ergastolo ed ai lavori forzati, dal regime fascista di Vichy, sarà internato per un anno a Lambèse in Algeria. Dal luglio al novembre 1942 sarà in carcere anche la moglie Litza.

Liberato dagli alleati nel marzo 1943, verrà inviato dal PCI a Napoli, per preparare l'arrivo di Palmiro Togliatti dall'Unione Sovietica. Raggiunge la città nel gennaio 1944, nel pieno della occupazione nazista mentre l'intero territorio della provincia è sottoposto a continui bombardamenti. In via Broggia, poco lontano dal Museo Nazionale, viene organizzato un appartamento per i comunisti che arrivano da varie località. In quell'appartamento, dopo la liberazione della città, verrà ospitato Palmiro Togliatti.

Con Massimo Caprara, anche lui deceduto qualche giorno fa, Maurizio Valenzi vivrà da vicino la vicenda politica che verrà ricordata come la "Svolta di Salerno". Una esperienza importante e formativa per il giovane comunista, che verrà raccontata nel libro "C'è Togliatti", edito da Sellerio nel 1995.

Valenzi rimase a Napoli anche dopo questo periodo lavorando sempre come funzionario di partito. Il gruppo napoletano che si formè in quegli anni fu veramente importante: Mario Palermo, Giorgio Napolitano, Gerardo Chiaromonte, Carlo Fermariello, Giuseppe Chiarante, Andrea Geremicca.

Nel 1952 verrà eletto consigliere provinciale. In quell'anno nasce la figlia Lucia.

È senatore eletto nel PCI per tre legislature dal 1953 al 1968, in particolare viene nominato segretario alla Presidenza del Senato e in altra occasione vicepresidente della Commissione Esteri. In quegli stessi anni ha ricoperto diversi altri ruoli istituzionali e di partito, diventando vicepresidente della Commissione di Vigilanza sulla RAI, segretario del Gruppo Comunista al Senato e membro della Commissione Centrale di Controllo del PCI.

Il disegno e la pittura, mai completamente abbandonati, vengono ripresi dopo il 1968.

Consigliere comunale a Napoli dal 1970 al 1975, viene eletto sindaco con una maggioranza relativa. La giunta rimane in piedi per anni grazie al consenso della cittadinanza e al voto tecnico in occasione del bilancio da parte della Democrazia Cristiana. Viene confermato sindaco di Napoli fino al 1983, guidando la città nel periodo del terrorismo e del terremoto. In quel periodo è membro del Comitato Centrale del PCI. Dopo il terremoto del 1980, in qualità di sindaco, viene nominato commissario straordinario per la Ricostruzione.

Nel 1984 viene eletto al Parlamento Europeo nel quale resta in carica fino al 1989.

In occasione dei suoi novanta anni, nel 1999 è stata organizzata una sua mostra antologica a Napoli, nelle sale del Maschio Angioino.

Valenzi ha rappresentato, nella storia della Napoli del dopo guerra, la risposta di sinistra al governo della città da parte di lauro e della Democrazia cristiana dei Gava. Quando divenne Sindaco, Napoli usciva appena dal dramma del colera, la città era in ginocchio, lo sviluppo che tardava a venire, mancanza di lavoro, di case, di servizi sociali, senza nessun progetto di rinnovamento e di riqualificazione urbana, senza nessuna valorizzazione del grande patrimonio artistico e culturale che la città possedeva. Furono gli anni della speranza, della riorganizzazione dello smaltimento dei rifiuti e della riorganizzazione della nettezza urbana. Furono gli anni del decentramento amministrativo e delle circoscrizioni, fu il periodo selle grandi mostre sul 600 e sul 700 napoletano che il grande Sovrintendente Raffaello Causa, organizzerà a Capodimonte , mentre in estate l'orchestra Scarlatti, suonava nei giardini della Reggia musica classica.

Ma furono anche gli anni del terrorismo spietato e del terremoto devastante, ma tutto fu affrontato con coraggio e serenità, con determinazione e tolleranza. Non fu mai interrotto il dialogo tra i cittadini e il Comune, tra il sindaco e i suoi amministrati.

Valenzi fu l'interprete onesto ed appassionato di una grande stagione della città di Napoli, che lui da straniero ha amato più degli stessi napoletani.

Un intellettuale, un artista, un politico preparato, una persona perbene, un uomo onesto, un sincero democratico, un vero rappresentate della sinistra che vorremmo tornasse ad essere protagonista. Maurizio Valenzi resta un esempio che vorremmo fosse imitato da i giovani che saranno i dirigenti di domani.








 
 
 
Raffaele Pirozzi direttore giornaleonline"www.notiziesindacali.com"

1 commento:

  1. Addio Maurizio!
    http://sibilla-gr-sibilla.blogspot.com/2009/06/addio-maurizio-maurizio-valenzi.html

    Addio Maurizio! Ένας φίλος της Ελλάδας δεν είναι πλέον μαζί μας...
    http://xorisafenti.blogspot.com/2009/06/addio-maurizio.html

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