Cerca nel blog

giovedì 27 novembre 2014

SCUOLA – Precariato, la ‘Buona Scuola’ non basta più: mancano 100mila assunzioni



nlogoanief

 

La richiesta è stata formulata dall'Anief, durante un'audizione tenuta oggi presso la VII Commissione del Senato sul piano di riforma dell'istruzione previsto dal Governo: se si vuole evitare un contenzioso attivabile da personale in possesso dei requisiti, l'Esecutivo farebbe bene ad integrare le 150mila assunzioni, già previste dalla Legge di Stabilità, con altre 60mila immissioni in ruolo di docenti abilitati e 40mila unità di personale Ata. La sentenza della Corte di Giustizia europea si è schierata dalla loro parte.

 

Marcello Pacifico (presidente Anief): sono tutti lavoratori che hanno svolto più di 36 mesi di servizio. È finito il tempo di fatto cassa, puntando sempre prima al risparmio e poi alla funzionalità del servizio. E per questo chiediamo anche di adeguare gli stipendi al costo della vita e di allungare l'obbligo scolastico a 18 anni.

 

"Alla luce della sentenza emessa ieri dalla Corte di Giustizia europea sulla stabilizzazione del personale precario della scuola e della PA, chiediamo al Governo di intervenire con celerità con atti adeguati atti normativi: per evitare un contenzioso, che porterebbe ad un danno per le casse dello Stato, è bene che l'Esecutivo allarghi il numero di assunzioni già incluse nella Legge di Stabilità 2015, in via di approvazione, includendo altri 60mila docenti abilitati dopo il 2011 e 40mila unità di personale Ata con oltre 36 mesi di servizio svolto": a chiederlo alla VII Commissione del Senato è stato oggi Marcello Pacificio, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir.

 

La richiesta dell'associazione sindacale è stata posta alla Commissione Istruzione di Palazzo Madama - presieduta dal senatore Fabrizio Bocchino (Gruppo Misto) e con relatrice per il governo la senatrice Francesca Puglisi (Pd) – durante l'audizione tenuta stamane nell'ambito del piano di Governo "La Buona Scuola". Il tema dell'incontro, l'Atto n. 836 del piano di Governo, si è rivelato di stretta attualità, poiché attinente giorno alla storica sentenza della Corte di Giustizia europea che ieri ha condannato, senza se e senza ma, l'operato dello Stato italiano e della sua amministrazione scolastica per abuso del precariato.

 

"La Corte di Lussemburgo – ha detto Pacifico – ha condannato l'utilizzo immotivato di personale precario sottoposto a contratti a tempo determinato, perché adottato senza alcuna ragione sostitutiva, poiché quei dipendenti sono stati assunti su posti a tutti gli effetti vacanti e disponibili. E tale comportamento che applica la Legge 106/2011, dice la suprema Corte, è in contrasto con la direttiva europea 1999/70/CE".

 

"Preso atto, quindi, di quanto è stabilito dalla sentenza – ha continuato il presidente Anief -, le 150mila immissioni in ruolo previste dal piano Renzi non bastano più. A meno che non si voglia avviare un contenzioso attivabile da personale in possesso dei requisiti, ma non presente in GaE ma costretti a rivendicarne il diritto reso esplicito dalla sentenza. I numeri ci dicono - dichiara ancora Pacifico - che il personale fuori dalle graduatorie ed interessato ad attivare il contenzioso si aggira a circa 60mila docenti: tutto personale già abilitato all'insegnamento e con più di 36 mesi di servizio".

 

La proposta Anief è quindi quella di incrementare il cosiddetto organico funzionale per un totale quindi di 210mila immissioni in ruolo di personale docente. Per far sì che il personale, in possesso dei requisiti e oggi escluso dal piano assunzioni possa farne parte, la proposta Anief è quella di consentire l'inserimento in quarta fascia aggiuntiva, considerato tra l'altro che in alcuni province e per alcune classi di concorso le GaE sono già esaurite, comprese le fasce aggiuntive. "E' assurdo – dice ancora il presidente Anief - non tenere conto che laureati presso SFP e quindi abilitati, rimangano esclusi dal prossimo piano di reclutamento".

 

Rispetto al piano delle immissioni in ruolo, nulla si dice a proposito della stabilizzazione del personale Ata. Il sindacato chiede quindi attenzione e considerazione per amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola, che, come i docenti, svolgono un ruolo fondamentale ed a sostegno della scuola pubblica.

 

"Facciamo rilevare – ha detto Pacifico, sempre in audizione - che nel documento 'La Buona Scuola', a giustificazione ed a sostegno delle 150mila immissioni in ruolo è citata una procedura di infrazione che facciamo notare riguarda proprio il personale non docente. Pensare di stabilizzare solo i docenti obbligati da una procedura che riguarda il personale Ata, è a dir poco paradossale. È quindi necessario invertire la tendenza tutta italiana, che è stata quella di una riduzione perenne delle risorse disponibili per la scuola. E ciò è avvenuto mentre nell'area Ocde l'investimento per la spesa su ogni singolo studente è aumentato, in pochi anni, di circa il 60 per cento. In Italia i Governi che si sono succeduti nell'ultimo decennio, invece, hanno fatto cassa, puntando sempre prima al risparmio e poi alla funzionalità del servizio: procedendo, quindi, ad esempio, alla riduzione di personale, del tempo scuola e dell'orario di molte discipline, oltre che dei laboratori negli istituti tecnici e professionali".

 

"Rimproveriamo quindi al Governo di non aver adeguato gli stipendi al costo della vita: il personale oggi percepisce stipendi di sotto dell'8 per cento rispetto al costo della vita.  Partendo da questa premessa, l'Anief si dichiara contraria all'eliminazione della progressione di carriera così come stabilità dalla normativa vigente. L'introduzione di ciò che è scritto nel piano della "Buona Scuola" rispetto alla carriera dei docenti porterebbe ad un instaurare di conflitti tra colleghi, a discapito della collegialità e ad una violazione di articoli della Costituzione italiana, a partire dall'articolo 3".

 

"Rispetto alla riforma della scuola secondaria – ha concluso il sindacalista - chiediamo infine ai parlamentari che venga innalzato l'obbligo scolastico a 18 anni, per far sì che l'abbandono dei banchi e la dispersione scolastica possa finalmente ridursi sui parametri indicati dall'Ue: un innalzamento dell'obbligo degli anni di scuola sarebbe, oltretutto, in perfetta sintonia con l'attuazione dell'alternanza scuola lavoro che la nuova riforma prevede".

 

 

Approfondimenti:

 

Precariato: la Corte di Giustizia europea dà ragione ad Anief-Confedir

 

Legge Stabilità e Buona Scuola, c'è un buco inspiegabile: la mancata assunzione di 17mila Ata

 

Commissione europea condanna Italia per abuso precariato, si aprono le porte dell'assunzione per 140mila docenti supplenti

 

Precariato, il Ministro Giannini sbaglia se crede di cancellarlo con 150mila assunzioni: vanno immessi in ruolo altri 100mila docenti e 17mila Ata

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *