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giovedì 29 ottobre 2015

Paolo Mameli, senior economist della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, sul dato fiducia consumatori e imprese



Italia: fiducia ancora in aumento (a sorpresa) a ottobre
Paolo Mameli, senior economist della Direzioni Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo 
§ Sia la fiducia dei consumatori che quella delle imprese sono salite in misura significativa per il secondo mese consecutivo a ottobre. L'ulteriore aumento ha sorpreso il consenso. La nostra previsione (in controtendenza rispetto al consenso) era per una salita della fiducia delle imprese, mentre ci aspettavamo una correzione fisiologica del morale delle famiglie dopo il massimo da oltre 13 anni toccato a settembre.
§ Il morale delle famiglie è invece salito ancora a 116,9 da 113 di settembre (rivisto al rialzo da 112,7 della prima lettura). Si tratta di un massimo da febbraio del 2002.  
·         Il dettaglio delle componenti mostra che il miglioramento è diffuso ma è trainato in particolare, come il mese precedente, dalle valutazioni delle famiglie circa il clima economico generale, che toccano un massimo storico (nei 20 anni di rilevazione del relativo saldo). In progresso comunque anche la situazione personale degli intervistati. Aumentano inoltre sia le valutazioni sulla condizione corrente che, in maggior misura, le aspettative per il futuro.
·         Le famiglie sono decisamente più ottimiste sul mercato del lavoro: le attese sulla disoccupazione sono tornate in territorio negativo (a -2 da 6), toccando un minimo storico  (dal 1995). In altri termini, le famiglie ritengono non temporanei i segnali di miglioramento dell'occupazione visti di recente.
·         Per quanto riguarda l'inflazione, sia quella percepita dalle famiglie relativamente agli ultimi 12 mesi che quella attesa per l'anno successivo restano in territorio ampiamente negativo: la prima è rimasta invariata a -19, la seconda è scesa ulteriormente a -23 da -18 (comunque al si sopra dei valori toccati nei primi tre mesi dell'anno). In altre parole, ancora una volta un calo dell'inflazione attesa si è accompagnato a un miglioramento della fiducia, il che conferma che i timori deflattivi non stanno pesando sul morale delle famiglie (anzi la bassa inflazione ne supporta il potere d'acquisto).
§ Anche l'indice composito di fiducia delle imprese è salito ancora a ottobre, a 107,5 da 106,1 di agosto. Si tratta di un massimo da 8 anni.
·         L'indice migliora in tutti i settori con la rilevante eccezione delle costruzioni, dove invece corregge a 119,8 a ottobre dopo essere balzato a 123,3 il mese precedente (si trattava comunque di un massimo da luglio del 2008). Il morale migliora a 105,9 da 104,4 nel manifatturiero, a 113,1 da 112,2 nei servizi e in misura ancora maggiore nel commercio al dettaglio, a 116,6 da 109,2. Si tratta di un record da gennaio del 2011 nel caso del manifatturiero, da luglio del 2007 per i servizi. Nel commercio al dettaglio, la fiducia delle imprese tocca un nuovo massimo storico.
·         In particolare, nel manifatturiero l'aumento è trainato dalle indicazioni delle imprese su ordini (sia dall'interno che dall'estero, sia correnti che attesi) e produzione (anche in questo caso sia corrente che attesa). Come nel caso delle famiglie, si nota in particolare un maggior ottimismo delle imprese sulle prospettive dell'economia. Migliorano anche le attese sull'occupazione, anche se in misura meno marcata rispetto a quanto si registra nell'indagine sulle famiglie. Invariate le scorte di magazzino (su livelli ancora giudicati superiori al normale) e i prezzi di vendita.
§ In sintesi, l'ulteriore aumento della fiducia sia dei consumatori che delle imprese conferma che la ripresa va consolidandosi e non sembra intaccata dai segnali di rallentamento dell'economia mondiale (da notare il miglioramento del saldo relativo agli ordini dall'estero nell'indagine sulle imprese manifatturiere). La ripresa è al momento trainata dai consumi, come visibile dai nuovi massimi toccati dalla fiducia sia dei consumatori che delle imprese del commercio. Gli investimenti delle imprese, che per ora appaiono meno vivaci, dovrebbero seguire, in risposta al miglioramento delle prospettive della domanda finale (e anche grazie agli incentivi fiscali inseriti nella Legge di Stabilità).
§ In effetti, è probabile che il morale sia stato supportato dagli annunci di ulteriori tagli fiscali sia per le famiglie che per le imprese. Tuttavia, poiché la Legge di Stabilità è stata presentata il 15 ottobre e l'indagine è stata condotta dal 1° al 16 del mese per le famiglie e dal 1° al 21 per le imprese, è possibile che l'impatto non sia stato ancora totalmente incorporato nella survey di ottobre.
§ Il dato conferma che almeno nel breve termine i rischi sullo scenario di crescita restano verso l'alto. È possibile una accelerazione del tasso di crescita congiunturale del PIL nei prossimi trimestri, almeno a 0,4% t/t tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016.

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